Diritto del lavoro: condizioni generali Dall’individualizzazione del mondo del lavoro può anche derivare che ogni dipendente abbia delle clausole specifiche, e che il datore di lavoro si trovi nelle stesse condizioni di chi oggi installa un’app.
È sempre così. Si è fuori casa e si cerca una rete WiFi gratuita, si clicca su «Accetto» da qualche parte e si comincia a navigare in internet. È quello che hanno fatto nel 2017 ben 22.000 utenti sottoposti a un test della durata di due settimane e organizzato da un provider britannico. Fra questi, solo uno si è lamentato quando ha notato che nelle condizioni generali di contratto l'utente si impegnava a prestare 1000 ore di servizi utili alla collettività, come raccogliere gli escrementi dei cani o pulire i bagni pubblici dopo un festival.
Si trattava solo di un test e nessuno è stato costretto a pulire bagni; del resto, qualsiasi tribunale avrebbe potuto dichiarare queste condizioni contrattuali illegittime e contrarie al buon costume. Il problema delle clausole scritte a caratteri microscopici è onnipresente nella vita di tutti i giorni: è impossibile leggere tutto quanto ci viene presentato, ma è anche impossibile obiettare. O accetti o non installi l'app o l'aggiornamento. Con l'imposizione di condizioni contrattuali, le aziende acquisiscono dei diritti che qualcuno preferirebbe forse discutere prima, specialmente quelli riguardanti l'utilizzo dei dati personali a scopi di marketing.
E il problema delle condizioni contrattuali si presenta anche in un mondo del lavoro sempre più frammentato: mentre i rapporti di lavoro fisso si instaurano sulla base di un contratto di lavoro, letto, compreso e discusso da entrambe le parti, nei lavori brevi o gig questa procedura è impensabile. Chi per i propri incarichi a tempo determinato si rapporta allo stesso fornitore, come agenzie del lavoro o piattaforme di sharing come Uber, può gestire attivamente le singole condizioni previste dal contratto, chi lavora invece come autista per molteplici servizi di trasporto ha dei limiti oggettivi.
Le condizioni contrattuali personalizzate possono rappresentare una soluzione: il lavoratore stabilisce quali basi giuridiche accettare per l'assunzione di un incarico, ad esempio in merito a responsabilità o reclami, ed eventualmente inserisce le clausole in un'app che, in presenza di potenziali incarichi, verifica la compatibilità reciproca delle condizioni contrattuali e stipula un accordo su misura. Uno scambio di informazioni da un assistente digitale a un altro, insomma.
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