Il lavoro temporaneo. Perché per la stabilità serve flessibilità. Solo compensando adeguatamente i picchi di lavoro o le assenze per malattia, le aziende sono in grado di garantire prestazioni costanti.

Se si ha spesso bisogno di personale temporaneo o contractor, è consigliabile mantenere un'adeguata rete di relazioni con processi definiti e accordi quadro. Tali concetti vengono per lo più elaborati e processati dal reparto acquisti o dal reparto HR. In questo modo è possibile reagire in modo rapido e professionale a imminenti emergenze di personale dovute all'aumento del carico di lavoro o ad assenze improvvise.
Le imprese che si avvalgono di lavoratori temporanei solo occasionalmente o in singoli casi dovrebbero rivolgersi a un'azienda prestatrice, specializzata in fornitura di personale, per una consulenza. Quest'ultima affiancherà poi attivamente l'azienda attraverso l'assegnazione di lavoratori temporanei.

Generalmente i lavoratori temporanei si ritengono soddisfatti quando si sentono membri integrati di una squadra o di un reparto. Le aziende dovrebbero pertanto trattare i lavoratori temporanei come dipendenti a tempo indeterminato che vorrebbero vedere coinvolti nella propria azienda a lungo termine. Se vi è soddisfazione e stima reciproca, le posizioni temporanee si trasformano non di rado in posizioni permanenti.

Il prestito di personale si basa su una relazione trilaterale. Le parti interessate sono l'azienda prestatrice quale datore di lavoro legale, l'azienda acquisitrice, presso la quale è occupato il dipendente e il dipendente stesso - detto anche lavoratore temporaneo o contractor. Il prestatore di personale stipula un contratto di lavoro con i lavoratori temporanei e versa loro lo stipendio. Il prestatore di personale stipula con l'azienda acquisitrice una convenzione d'impiego, nella quale è stabilito il compenso che l'azienda acquisitrice deve versare al prestatore di personale per il collaboratore messo temporaneamente a disposizione.