Motivazione: fai quello che ti piace Fare ciò che si ama è ancora ritenuto un privilegio, ma può diventare la quotidianità. Nella società della conoscenza, infatti, la produttività aumenta in modo duraturo solo se per i dipendenti il lavoro rappresenta una sfida e una fonte di soddisfazione. È matematico.

Partiamo dalla previsione avanzata nel 1999 dal filosofo statunitense del management Peter F. Drucker: «Nel XX secolo, l'apporto più importante e unico del management è stato il quintuplicarsi della produttività degli operai industriali. Nel XXI secolo, il contributo del management al lavoro basato sulla conoscenza può portare a un aumento simile della produttività dei lavoratori della conoscenza».

(I) LWA = 0,5 * PWA
(II) LWA(MM) = 60.000 franchi
(III) PWA(MMC) = 50 * PWA(MM)
(III) in (II): LWA(MMC) = 50 * LWA(MM) = 3.000.000 franchi

PWA: Produttività del lavoratore della conoscenza LWA: Stipendio del lavoratore della conoscenza
MM: Anno 2000 MMC: Anno 2100

Se gli stipendi rimarranno al passo con lo sviluppo della produttività (partendo dal presupposto che la metà di quanto prodotto da un lavoratore della conoscenza gli venga restituito sotto forma di stipendio), lo stipendio medio di un lavoratore svizzero della conoscenza ammonterà nel 2100 a tre milioni di franchi. Ogni anno. Uno stipendio medio pari a quello dei calciatori più quotati.

A prescindere da quali siano le prestazioni che permetteranno di ricevere salari del genere nel 2100, occorre che sia chiaro un concetto: svolgerle sarà un piacere. Perché con stipendi simili, i lavoratori della conoscenza potranno anche ingoiare qualche rospo, e al decimo anno di lavoro, ovvero al trentesimo milione accumulato, potranno pur sempre ritirarsi dalla vita lavorativa.

I datori di lavoro devono affrontare una sfida: offrire non solo a poche star, ma a tutto l'organico, un ambiente di lavoro percepito come esigente e al contempo appagante.

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